Le nostre aspettative parlano di noi, delle nostre esigenze e, anche per questo, anche qualora non venissero direttamente sondate, sarebbe opportuno esplicitarle.
Non comunicare è una comunicazione, ma non è quella che vorremmo, soprattutto perché è quella che non prevede uno scambio in cui noi possiamo liberamente esprimerci sentendoci protagonisti attivi. Questo ci frustra, nel migliore dei casi e ci porta a metterci in discussione, nel peggiore.
Oggi, la psicologia non può trascurare la vita che l’individuo conduce online, in un ambiente sociale che sicuramente non è l’ambiente reale, ma che, allo stesso modo, contribuisce, sotto molti punti di vista, al continuo processo di costruzione del nostro senso d’identità.
A me piace pensare che i ruoli siano un casco quando si va in moto, la cintura di sicurezza in macchina, la divisa di un carabiniere, di un poliziotto, di un’assistente di volo, una convenzione sociale, un’azione necessaria, salvavita o conciliante, sotto la quale e dentro la quale, però, c’è una persona.
I costrutti sociali, familiari, collettivi, assumono spesso il carattere della verità assoluta. Una tendenza rintracciabile anche in una serie di espressioni che N. Ginzburg ascriverebbe al lessico familiare che, se da un lato consentono di identificarsi con la famiglia di riferimento, dall’altro possono rendere difficoltosa una nuova narrazione su sé stessi.
La psicologia ambientale può essere definita come lo studio psicologico delle relazioni tra le persone e l’ambiente fisico, anche se molto spesso si tratta di ambiente fisico-sociale. Ciò implica un’attenzione duplice: da un lato ai cambiamenti che l’ambiente induce sulle persone, dall’altro ai cambiamenti che le persone inducono sull’ambiente.