A me piace pensare che i ruoli siano un casco quando si va in moto, la cintura di sicurezza in macchina, la divisa di un carabiniere, di un poliziotto, di un’assistente di volo, una convenzione sociale, un’azione necessaria, salvavita o conciliante, sotto la quale e dentro la quale, però, c’è una persona.
I costrutti sociali, familiari, collettivi, assumono spesso il carattere della verità assoluta. Una tendenza rintracciabile anche in una serie di espressioni che N. Ginzburg ascriverebbe al lessico familiare che, se da un lato consentono di identificarsi con la famiglia di riferimento, dall’altro possono rendere difficoltosa una nuova narrazione su sé stessi.
La psicologia ambientale può essere definita come lo studio psicologico delle relazioni tra le persone e l’ambiente fisico, anche se molto spesso si tratta di ambiente fisico-sociale. Ciò implica un’attenzione duplice: da un lato ai cambiamenti che l’ambiente induce sulle persone, dall’altro ai cambiamenti che le persone inducono sull’ambiente.
I confini, fisici ed emotivi, come un luogo di passaggio per entrare dove si è ben voluti e si accettano le condizioni di chi lì dentro vive e protegge così la sua identità.
La negazione, o diniego, è un meccanismo di difesa tipico della prima infanzia che ben riflette il pensiero magico dei bambini piccoli: negare una realtà sgradita equivale a eliminarla.
Mentre aspettiamo, irrighiamolo di speranza e prendiamoci cura di noi.